Gli Dei ritornano – Puntata 151

“Colonnello scenda pure. La zona è libera e sicura. Abbiamo reso inoperativo il sistema automatico come ci aveva spiegato lei.”
Il colonnello Baldini scese dall’elicottero che lo aveva portato all’interno dell’area che fino a pochi giorni prima era controllata dal Centro.
“Perfetto! Adesso cosa mi dici Gabriele? Visto che sono tornato a prendere quello che mi serve?”
Le domande rivolte al nulla non colsero di sorpresa il tenente che lo aveva fatto scendere dall’elicottero e che subito si diresse verso gli altri uomini.
“Uomini! Era da mesi che aspettavamo questo giorno! Sapete perfettamente cosa dovete fare. Diamoci da fare!”
I militari si divisero in gruppi, alcuni entrarono nel Centro a cercare materiale, altri si diressero con il colonnello all’ingresso dell’area sotterranea mentre alcuni ritornarono a delimitare il perimetro.
Baldini era quasi arrivato vicino all’entrata nella montagna quando un rumore tra siepi vicine fece scattare l’allarme nei militari che concentrarono la loro attenzione in quel punto.
Dal cespuglio usci un qualcosa di inaspettato, uno Yak Tibetano che guardava nella direzione del Colonnello Baldini.
“E tu che vuoi?”
Disse il colonnello guardando verso l’animale, poi ci fu un attimo di esitazione.
“Sparategli!”
Una serie di copi di fucile fecero crollare a terra alcuni militari abbastanza distanti da Baldini. L’evento creò alcuni attimi di confusione.
Baldini corse subito verso l’entrata della montagna per mettersi al riparo mentre gli altri militari fornivano una copertura.
Dig però era sveglio per essere uno Yak e stranamente molto determinato nel raggiungere il suo obbiettivo.
Il colonnello Baldini cadde a terra rantolando dopo aver ricevuto una forte botta all’anca conseguente alla carica di Dig.
“Brutto bastardo di un’animale! Cosa ti ho fatto?”
Mentre gridava tutto questo Baldini estrasse la pistola e la puntò verso quello Yak che lo stava nuovamente caricando.
Il colpo non si fece attendere e Dig cadde ferito a morte proprio sopra il colonnello.
“Presto dammi una mano a liberarmi di questo coso!”
Due militari gli vennero a dare una mano e lo trascinarono al riparo all’interno della montagna mentre all’esterno la sortita sembrava stesse volgendo al termine visto il numero sempre crescente di militari al servizio di Baldini che si precipitavano a rispondere al fuoco.
“Ammazzateli tutti!”
Una frase piena di rabbia quella di Baldini che però gli si strozzò praticamente in gola poiché una forte esplosione fece crollare parte della montagna sopra all’entrata.
All’esterno tutto sembrava essersi placato come se non vi fosse più nessuno in vita, ma ben presto i militari al servizio di Baldini iniziarono a muoversi con circospezione per quello che era stato una volta il centro.

“Sergente siamo tutti in posizione.”
“Ok! Faccia segno di aspettare un mio segnale.”
Dobbiamo aspettare che Baldini raggiunga la giusta posizione, non possiamo sbagliare. Baldini ce la deve pagare per tutto quello che ci ha fatto.
Siamo in una ventina scarsa, ma bastiamo per quello che dobbiamo fare. Non pensavo che mi avrebbero seguito così in tanti disobbedendo agli ordini diretti del maggiore.
“Sergente! Dei militari verso di noi.”
Dai Baldini, arriva in una posizione un po’ più scoperta!
“Tenere la posizione.”
Cavolo! Quei bastardi si stanno avvicinando troppo, rischiamo di scoprirci…
Ma quello è…
Dig!
Mi spiace ma dobbiamo sfruttare il diversivo.
Perdonami!
“Fuoco a volontà!”
Ora non si torna più indietro. L’odore della battaglia! Il suono della battaglia! Che ricordi che mi riporta alla mente, di quando… ero più giovane!
“GRANDE DIG! Lanciate ora quel maledetto razzo!”
“Sergente non riesco ad agganciare il bersaglio.”
“Usalo in manuale! Becca Baldini! ORA!”
“Sono in troppi per noi sergente.”
“RIPIEGARE AL PUNTO DI RACCOLTA B4!”

Odio questo cavolo di fischio nelle orecchie. Ma sopporto perché spero che tu abbia fatto un bel botto Baldini, altrimenti ti verrò a prendere in capo al mondo. Non possiamo fare altro che ritirarci. Maggiore spero di non averla fatta troppo imbestialire per non aver voluto seguire i suoi ordini.