Gli Dei ritornano – Puntata 48

Al centro della sfera c’era un edificio di 10 piani e noi con l’ascensore ci stavamo entrando dentro.
Tutto intorno all’edificio vi era una vegetazione incredibile che non mancava di animali come volatili e piccoli roditori.
Sembrava proprio un micro mondo sotterraneo.
“Scusi Tenente, ma come è stato possibile tutto questo?”
“Dipende quello che intendi. Se ti riferisci alla sfera naturale, è una cosa segretata ad un livello superiore al mio e non so dirtelo, per il resto è stato creato un ecosistema indipendente e isolato, bello vero?”
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal paesaggio, era un qualcosa di assolutamente unico ma che mi era famigliare.
Ma come faceva ad essermi famigliare non riuscivo proprio a spiegarmelo, eppure mi ricordava qualcosa.
“Ecco, siamo arrivati, preparati.”
“Prepararmi a cosa?”
Non feci in tempo a dirlo che l’ascensore entrò nel piano più alto dell’edificio ed immediatamente un getto di fumo ad alta pressione invase l’ambiente.
Iniziai a tossire vistosamente e non vedevo più nulla a causa della nebbia, ma nel giro di pochi secondi ritornò tutto come prima.
“Non preoccuparti, tra poco smetterai di tossire, è solo un po’ irritante ma non dannosa, la prossima volta trattieni il fiato però.”
Tra un colpo di tosse e l’altro riuscii a lanciare soltanto una frecciatina.
“Dirmelo prima… no è?”
Per un momento il suo sguardo era come quello di un padre che rassicura il proprio figlio dopo che durante la sua prima nuotata respira un po’ di acqua, poi tutto ritorna come prima.
“E togliermi tutto il divertimento?”
Uscimmo dall’ascensore e quello che mi si presentò davanti fu una vera caduta di tono, una semplice sala dati.
Mi fu spiegato tutto quello che veniva fatto in quella sala venivano inseriti, analizzati ed elaborati dati su esperimenti, persone, cose, informazioni e chi più ne ha più ne metta.
Praticamente chi aveva accesso a quella sala aveva accesso, se non a tutta, a buona parte della conoscenza umana.
Il resto della sfera con la mia autorizzazione era inaccessibile, quindi il tour della base era praticamente finito, anche se alcune stanze del piano non mi furono mostrate poiché in fase di aggiornamento.
Il tenente mi riaccompagnò fino alla mia stanza, dove ormai dovevo solo decidere il da farsi.
“Grazie tenente.”
“Di nulla, ma chiamami Simone adesso. Spero che ti sia piaciuta la giornata, ora non ti resta che farci sapere la tua decisione, il Maggiore arriverà tra un po’. Tu intanto riposati e pensaci. A presto.”
“Arrivederci Simone.”
Me ne ero dimenticato, ma dovevo ancora decidere se rimanere lì e lavorare per loro oppure accettare una nuova vita lontano da tutto quello che conoscevo prima.
In entrambi i casi avrei dovuto ricominciare tutto da capo, ma rimaneva pure una terza scelta.
Aspettare, guadagnare la fiducia di quelle persone e fuggire appena possibile.

“Allora Tenente, cosa ne pensi del ragazzo adesso?”
“Se devo essere franco Maggiore credevo peggio. Durante tutto il percorso non faceva altro che osservare qualsiasi cosa, come se stesse cercando una via di fuga. Mi ascoltava, ma distrattamente, faceva le due cose contemporaneamente. Si è fatto vedere un po’ soltanto quando siamo entrati nel livello Gamma, per il resto però mi è sembrato molto pungente e insopportabile.”
“Quindi ti piace vero?”
“Si, mi ricorda un po’ me quando sono entrato, anche se lui è veramente esagerato e molto chiuso in se stesso.”
“Probabilmente ci sta nascondendo le sue reali intenzioni, ma non abbiamo scelta, dobbiamo fidarci e farlo cooperare, per te accetterà ?”
“Ora che ha visto il livello Gamma credo di si, ma per guadagnarci la sua fiducia dovremo sudare.”
“Lo credo anche io… Lo abbiamo lasciato a rimuginare anche troppo, ora è giunto il momento di chiedergli che vuole fare.”