La senzazione si stava definendo, ero praticamente paralizzato dal terrore nel buio.
D’un tratto e per brevissimi istanti un simbolo di un triangolo con dei segni dentro mi apparve d’avanti.
Non sapevo che fare, era rosso ma non illuminava nulla attorno, come se fossimo solo noi due.
Era uguale al simbolo che avevo visto sul treno.
Rimase lì pochi secondi, attimi e poi scomparve, ritornò il buio e questa volta la senzazione era più intensa, ero come circondato da qualcosa.
Non capivo cosa, ero assolutamente abbandonato al panico e non riuscivo a mettere assieme un pensiero concreto, volevo andarmene, fuggire, ma non sapevo ne dove andare ne come fare.
D’un tratto arrivarono, erano loro tre, proprio loro, non ci credevo, come poteva essere.
Non capivo più nulla, era tutto troppo assurdo.
Erano i tre uomini che avevo ucciso quella sera, che nel buio più assoluto mi stavano venendo incontro.
Ero assolutamente schoccato, quando d’un tratto vidi piccolissimo il solito simbolo da un lato.
I tre procedevano verso di me con aria minacciosa.
Non riuscivo ancora a muovermi ma stavo iniziando a percepire la mano, ma non era nell’ombra, era da un’altra parte, ma non capivo ancora dove.
I tre ormai erano vicinissimi a me, non ne potevo più, lo stress era elevatissimo e l’adrenalina alle stelle.
Pensavo che il mio cuore si stesse per fermare, quando provai a raggiungere il simbolo con la mano che ora avevo capito dove si trovava.
D’un tratto mi ritrovai sul treno, i tre erano spariti e potevo vedere distintamente sia Arturo che Gabriele di fronte a me.
Ma i miei occhi erano chiusi, come potevo vederli, riconoscere le cose e soprattutto vedere la mia mano protesa verso la valigetta di Gabriele.
Non capivo e nuovamente quella bruttissima e intensa senzazione di terrore mi pervase.
I due erano totalmente addormentati e io non riuscivo a muovermi, parlare, richiamare la loro attenzione, solo il braccio sembrava rispondermi ma era concentrato a raggiungere la valigetta.
Perché?
Ormai ero al mio limite massimo di soportazione, potevo percepirlo perfettamente, non potevo resistere un secondo di più in quelle condizioni.