Gli Dei ritornano – Puntata 7

Ormai mancava poco a mezzanotte.
Ero in giro in macchina senza meta da un pezzo e non sapevo ancora che fare, o per meglio dire, non volevo decidermi a fare quello che era ormai fin troppo ovvio.
Un bancomat!
Non potevo attendere oltre.
Mi fermai a prelevare il massimo che potevo, sia dal bancomat che dalla carta di credito.
Risalii in macchina e girai ancora avvicinandomi al bancomat più vicino a casa mia.
Ormai era fatta, avevo deciso e non potevo più tornare in dietro.
La mezzanotte era passata da poco e il bancomat attendeva già il nuovo prelevamento.
Altri contanti tutti utili per la mia fuga.
Avvicinandomi a casa la mia ansia crebbe enormemente, avevo paura di trovare già i poliziotti lì ad attendermi.
Questa efficienza però è solo nei film, e infatti la mia via era solitaria come sempre.
I miei genitori erano ancora fuori casa, meglio così, non volevo dare spiegazioni a voce.
Parcheggiai la macchina nel solito posto, per non creare sospetti.
Tutta quella freddezza era innaturale per me, avevo ucciso 3 persone a sangue freddo e non sapevo nemmeno se a giusta ragione o meno.
Come se nell’uccidere qualcuno, ci possa essere realmente una “giusta ragione”.
Salito in casa presi la mia valigia e lo zaino da viaggio, iniziai a riempirli con indumenti di tutti i tipi, pantaloni leggeri, pesanti, intimo, maglie, magliettine e così via.
Non sapevo per quanto sarei stato via e volevo prepararmi a tutto.
Presi anche il mio lettore MP3, la macchina fotografica e il mio mini DVD con dentro tutti i miei dati personali, pesai che sarebbero potuti servirmi, ma lasciai il mio portatile anche se prima decisi di lanciare una bella formattazione giusto per rendere la vita difficile alla polizia o a chiunque volesse cercare qualcosa su di me.
Ormai ero pronto ad andarmene, salutai la casa della mia infanzia.
La malinconia mi pervase fino al midollo.
Però non potevo andarmene senza dire qualcosa ai miei genitori.
Presi carta e penna e gli scrissi una lettera, di getto, senza rileggere e riflettere.
Dentro di me speravo solo che mi comprendessero e si fidassero.
Chiusi la porta di casa e via verso la stazione dei treni.
Avevo lasciato tutti i documenti, chiavi, carte di credito e telefonino.
Avevo chiuso per sempre i ponti con questa vita?
In quel momento mi sentii cadere il mondo addosso.
Che avrei fatto? Dove sarei andato? Come avrei vissuto?
Erano tutte domande a cui ben presto avrei dovuto dare una risposta concreta.