Un computer in un palmo


Pensare che trent’anni fa i computer casalinghi erano una cosa quasi da fantascienza e che ora invece ce li possiamo portare fisicamente in un palmo di mano, ha dell’incredibile. Nemmeno internet esisteva ancora e oggi per ognuno di noi sembra come sia sempre esistito.
Lascio perdere il dubbio filosofico riguardante l’utilità di tutta questa evoluzione tecnologica, perché devo ammettere si essere parecchio confuso pure io.
Tratto quindi la mera idea di Canonical, gli sviluppatori di Linux Ubuntu, di unire in un unico device la mobilità di uno smartphone e la potenza e versatilità di un personal computer ha quasi del rivoluzionario. Non che però altre aziende come Google, Apple, Rim o Microsoft non stiano già sviluppando, però è la prima che si vede applicata alla realtà e non ad uno studio.
Insomma l’idea di avere un cellulare con tutte le funzioni evolute che poi alla bisogna attaccandolo ad una dock station, serve semplicemente per connettere comodamente mouse, tastiera e monitor, si trasforma in un vero computer desktop è veramente affascinante almeno per me che a quanto pare sono un nerd fino al midollo.
Una soluzione semplice e funzionale per unire il meglio dei due mondi e poter usare un sistema unico e semplice che eviti il proliferare di tanti diversi computer a seconda delle necessità.
Ora poi grazie ad internet l’accesso a dati condivisi è rapido e quindi a casa basterebbe un’unità di stivaggio dati più capiente e i bisogni della stra gran maggioranza di persone saranno soddisfatti.
Mi rimane però una domanda: A quando un sistema come sull’Enterprise?