Il curioso caso di Benjamin Button


Un bambino che nel 1918 nasce vecchio come e più di un’ottantenne e da lì ogni giorno che passa ringiovanisce.
Sembrerebbe un classico film di fantascienza, ma è solo un’espediente per parlare di vita, persone e dei loro sentimenti da un punto di vista narrativo differente. In effetti chi di noi non ha sempre sperato di vivere la forza della propria giovinezza con l’esperienza e saggezza di una vita sulle spalle?
Alla fine però il punto del film non è nemmeno o solo questo e a dire il vero ammetto di non averlo compreso ne totalmente ne a fondo il messaggio di questo film, ma un cosa è certa, si tratta di un gran bel film che ti lascia pieno di domande e pensieri su di te, gli altri e le nostre vite legate assieme in questo mondo.
Un’amore che supera le differenze del tempo e che fa in modo di incontrarsi a metà strada in una vita piena di differenti speranze e aspettative. Un amore che ricorda perché la vita sia degna di essere vissuta tra le mille difficoltà che ci procura.
“Uno si può incazzare quando le cose vanno così, si può bestemmiare, maledire il destino, ma quando arrivi alla fine non resta che mollare.”
Questa frase è probabilmente il life motive del film che fa il verso al destino di ogni singolo individuo come se questo in realtà non abbia una reale possibilità di scegliere indipendentemente.
Bellissima poi la scena finale del film con il ripescaggio di tutti i personaggi di una vita che riappaiono con le loro virtù e caratteristiche che li rendono unici.
Ottima la trama, l’intreccio, la recitazione e la fotografia, anche se qualche perplessità sugli incastri temporali e le età un po’ mi rimane, perché a volte sembra che Benjamin sia più vecchio di come appariva in qualche precedente scena.
Ovviamente però è un film assolutamente da vedere.