H1N1

Il virus della febbre suina (H1N1) mi sta dando qualche pensiero in questi mesi.
Nulla che non mi faccia dormire la notte, solo che alcune cose non mi tornano.
Da quello che ho capito si tratta di un virus influenzale che ha una penetrazione maggiore nella popolazione però maggiore di tutti gli altri.
Tanto per capirci avendo l’H1N1 una percentuale di morte simile ad altre influenze contagerebbe più persone rendendo quindi più alto il numero di morti.
Ora tutti dicono che questo dato è nettamente, ma proprio tanto, inferiore all’influenza spagnola di un’ottantina d’anni fa e quindi non c’è poi tanto da preoccuparsi.
Io personalmente mi fido, loro sono medici e quindi sapranno fare il loro lavoro, solo che non posso evitare di fare due considerazioni.
La prima è che per ora abbiamo “conosciuto” il virus in periodi caldi, quando è più debole.
La seconda è che sebbene si cerchi di non darlo a vedere, tenendo bassa la preoccupazione nella gente, si possono notare provvedimenti e consigli che io, nella mia seppur breve vita, mi ricordo fatti solo dopo lo scoppio di Chernobyl e la minaccia radioattiva che incombeva sull’Italia soprattutto del nord.
Lunge da me provocare panico, cosa altamente inutile e dannosa, solo che non riesco a dare spiegazioni diverse a questi segnali contrastanti che a mio avviso vengono mandati.