Gli Dei ritornano – Puntata 101

“Mi manca sentire la tua voce lo sai?”
Irina mi stava accarezzando la faccia e mi stava guardano in maniera così intensa che potevo sentire una sensazione di benessere che mi avvolgeva completamente.
“Ok Ste, non lo faccio più.”
Quelle parole le avevo pronunciate io, ma non le sentivo comunque mie, un senso di agitazione mi stava prendendo mentre la sensazione di benessere si allontanò rapidamente.
Ste Irina? Irina Ste? Qualcosa non quadrava, non mi tornava.
“Steee…”
Mi risvegliai nel mio letto pronunciando quel nome.
“Era solo un sogno!”
Erano le prime parole che pronunciavo da giorni e la mia voce mi sembrava cambiata, non era più quella di prima, il rimbombo che mi faceva dentro era diverso, più profondo anche se non troppo diverso da quello precedente.
Di lì a poco sarebbe suonata la sveglia, era un altro giorno di studio al centro, così decisi di fare subito una doccia calda visto che mi ero svegliato sudato e agitato.
“Computer puoi avvisare il dottor Gervasi che vorrei parlargli subito dopo i miei esercizi?”
Stranamente dopo la mia richiesta intercorsero lunghi secondi di silenzio prima di sentire le parole del computer.
“Identità non riconosciuta, dati non conformi alle specifiche. Avviato sistema di quarantena automatica. Una squadra della sicurezza arriverà il prima possibile.”
Se avessi potuto vedermi in quella situazione avrei visto sicuramente duo occhi immensi e vitrei come sono nei disegni manga si possono vedere.
“COSA? Computer, sono io!”
A nulla valsero le mie successive proteste e dovetti aspettare l’arrivo degli uomini della sicurezza che sbloccarono la porta e le finestre.
Il resto della mattinata lo passai a fare esami e controlli, la mia voce risultava effettivamente e impercettibilmente modificata per la quasi totalità degli orecchi umani, ma una macchina era troppo selettiva e questa differenza aveva fatto scattare le protezioni di sicurezza di stratego.
In quel momento non potevo fare altro che pensare alle solite ed inaffidabili macchine a cui non bisognava mai dare in mano la gestione della propria vita.
A pensare a quello che poi sarebbe capitato più aventi nel tempo mi fa sorridere ripensare a tutte queste mie insensate riflessioni filosofiche sull’uomo e la macchina.
“Marco, finalmente hai ripreso a parlare.”
Quelle furono le parole di Mei Mei a cui seguì un abbraccio a cui però non avevo troppa voglia di rispondere, a volte penso che se potessi tornare indietro avrei giocato diversamente le mie carte, ma in fin dei conti va bene anche così, forse.

“Beh.. Si.. cioè, io ho conosciuto bene Massimo Accorsi, si si, sa, avrei tanto da dire su di lui, ma anche su di me, si perché io cioè faccio tante cose, studio ma più di tutto mi piace divertirmi e vestirmi bene, da figo.”
“Ok, abbiamo già raccolto abbastanza informazioni su di lei, ma perché vuole partecipare al Grande Fratello?”
“Beh.. insomma, mi sembra evidente. Per andare in tv e diventare finalmente qualcuno che conta, che appare nei programmi come quelli di De Filippo o di canale 25. Vorrei far venire una grande invidia ai miei amici e vicini di casa.”
“Va bene, la ringraziamo signor Raffaele Taddia. Come sa questa è l’ultima selezione e le faremo sapere al più presto se è stato selezionato.”
Adesso speriamo di essercela giocata bene, e vediamo se Gabriele ha visto giusto. Che schifo questi provini, mi sono dovuto prestare a fare una parte che non solo non mi si addice, ma che proprio detesto.
Per questi programmi prendono proprio i migliori rappresentanti di una subcultura italiana senza idee o voglia.
Continuo a domandarmi come fa la gente a guardare questa roba, ma forse è meglio non sputare sul piatto che potrebbe colmare di botto un gap che tutti vogliono invece allargare.
“Finalmente hai finito Raffaele, non ne potevo più di stare qui ad aspettarti.”
“Scusa Monica, è solo che sono stati più approfonditi di quello che mi aspettavo, non pensavo di poter resistere ad impersonare quella parte ancora a lungo. Ma dove è andata Benedetta? Non doveva farti compagnia?”
“Si, ma poi è andata a telefonare al suo ragazzo e non è ancora tornata. Ma dimmi, perché stai facendo tutto questo?”
“Dici entrare nel grande fratello? Per avere quella possibilità di raggiungere quelle persone che si stanno facendo condizionare da un sistema che gli vuole impedire di vedere oltre lo schermo della tv e del loro quartiere.”
“Ok, ma come… Betta, finalmente, ma dove eri andata?”
Eccola arrivare verso di noi. Bella, alta, bionda con il capello lievemente mosso e due occhi azzurri come il mare cristallino delle Maldive. Ma non le bastava solo quello, era anche intelligente ed estremamente sensibile verso il mondo che la circondava.
Se solo non avesse già il ragazzo ci proverei da schifo, ma come fa una come lei a non avere un ragazzo, dovrò accontentarmi, in fin dei conti non si può pretendere l’impossibile dalla vita e comunque non ne sarei minimamente all’altezza.
“Scusatemi tantissimo, solo che mi è venuta fame e sono andata a prendere un po’ di mortadella, volete?”
“Ma dai Betta, sono quasi le cinque del pomeriggio…”
“Scusa Teddy, lo so che poi ingrasso, ma tanto ho già un culone… e poi avevo fame.”
“Tu il culone? Allora io cosa dovrei dire?”
“Dai ragazze, buone che sapete che sentirvi dire queste cavolate poi mi fa scoppiare a ridere a non finire.”