Gli Dei ritornano – Puntata 100

“Impossibile!”
“Lei dottore non c’era, ma io ero ben presente e le posso assicurare che ogni cosa accaduta è ben impressa nella mia mente in maniera indelebile.”
“Scusatemi, ma devo andare subito. Devo controllare subito mie possibili dimenticanze o errori.”
“Aspetti dottore! Tenete finisca rapidamente.”
“Direi che è tutto, perché subito dopo sono entrati gli uomini della sicurezza per bloccare qualunque ulteriore attività di combattimento. L’ordine è venuto dall’alto, probabilmente dal consiglio…”
Una voce irruppe nella stanza spiazzando tutti i presenti.
“Si Tenente, è venuto dal consiglio dei 12 che stava seguendo l’incontro. Scusate l’intrusione, vi stavo ascoltando da un po’ grazie a Stratego che mi ha messo in comunicazione silenziosa.”
“Salve Generale.” “Generale.” “Generale!” Nel frattempo la sagoma del Generale era apparsa sul grande schermo della stanza in pieno stile videoconferenza.
“Ci è andata bene. Siamo riusciti ad ottenere una situazione di stallo anche grazie a quel combattimento. Molti indecisi si sono schierati con noi e abbiamo raggiunto una parità decisionale. Non so quanto possa durare, ora si metteranno in moto le macchine subdole di controllo politico, però abbiamo guadagnato tempo. Ora molti stati si sono schierati, al momento abbiamo il Giappone, l’India, la Germania, il Portogallo, l’Argentina e quasi la totalità dell’Africa. Apertamente contro abbiamo invece l’Inghilterra, gli USA, la Cina e la Francia. Tutti gli altri sono neutrali o aspettano di capire quale sia il lato più conveniente. La Russia, che sembrava intenzionata ad esserci ostile, si è dichiarata inaspettatamente neutrale ed è ora l’ago che più di tutti fa equilibrare la bilancia. Riguardo l’Italia invece è uno di quei paesi che prova di stare con un piede in due scarpe e al momento ci si può fidare veramente poco, ma sono molto fiducioso nella scelta del Maggiore di intraprendere una via nuova quanto moderna per migliorare la situazione dell’Italia e quindi della nostra base nel Gran Sasso.”
“Grazie Generale, ma è sul lungo periodo e anche se le basi sembrano promettere direi che la possibilità di riuscita è molto ma molto bassa. Abbiamo un intero sistema contro che tenta ad ogni costo di non morire. Raffaele ha idee e una voglia di realizzarle che sembrano andare oltre l’attuale sistema e che potrebbero veramente cambiare questo paese.”
“Speriamo Maggiore, sarebbe quello che vorremmo raggiungere da sempre. Ora vi devo lasciare. Dottore lei cerchi di fare del suo meglio, ma non si carichi troppo di lavoro, è pur sempre umano e ha uno staff veramente preparato.”
“Grazie Generale, farò del mio meglio.”
Lo schermo diventò nero e ci furono interminabili secondi di silenzio prima che il Maggiore prendesse la parola.
“Bene. Ora sappiamo tutti cosa fare. Tenete, mi raccomando acceleri con il ragazzo, ma non si dimentichi che questa volta deve imparare a socializzare e intrattenere rapporti con chiunque si trovi d’avanti. Il mondo per lui tra poco ritornerà ad essere più ampio di queste 4 mura.”

“Bella Marco, come ti va?”
La voce di Fulvio mi aveva risvegliato dai miei pensieri. Il mio pasto era ormai freddo nel piatto e la fame mi aveva saltato a pié pari. Risposi di si con una semplice scossata di capo.
“A me però non sembra. Non parli più con nessuno dall’incontro e ormai sono passati quasi 5 giorni. Non puoi continuare così per sempre.”
Aveva ragione, non potevo continuare così per sempre, ma non avevo proprio voglia, avevo paura che se avessi aperto ancora bocca sarei ritornato ad essere quello che tanto mi creava pensieri.
Per un istante in quell’ultimo combattimento avevo perso totalmente il controllo, il mio unico pensiero era fare del male al mio avversario. Quel pensiero mi faceva rabbrividire.
Scrollai le spalle in risposta a Fulvio, poi mi alzai e iniziai a suddividere i resti del mio pasto nei vari cestini del riciclaggio.
“Marco!”
Non feci in tempo a girarmi, o forse non volli nemmeno, e così mi ritrovai Mei Mei che mi abbracciava dalle spalle. La lasciai fare finché non decise di staccarsi, mi ricordava da lontano gli abbracci con Irina.
“Oggi va meglio vero? Hai voglia di parlarmi un po’? Mi mancano le nostre discussioni.”
Scrollai distrattamente le spalle, scossi la testa in un eloquente no e mi avviai verso l’uscita dalla sala mensa.
“Ma perché fa così?! Mi fa star male! Fulvio, ma che è successo?”
“Lo sai Mei che non te lo posso dire. Sappi solo che non lo invidio proprio per quello che sta passando.”
Quelle parole sentite di sfuggita mentre me ne andavo non mi toccarono purtroppo più di tanto.
Ero arrabbiato con me stesso, avevo pure paura di quello che potevo fare.
Un’altra persona era morta a causa mia, avevo perso per interminabili attimi il controllo di me stesso e infine non sapevo più come fare per riprovare le stesse sensazioni passate con Irina.
Odio e amore, amore e odio, due sentimenti fortissimi ma così simili che non riuscivo a scindere e che mi stavano flagellando ogni angolo del mio corpo.
In quel momento ero totalmente alla mercé degli eventi come una banderuola, passivo alla vita e non riuscivo o volevo reagire, probabilmente avevo solo una gran paura di stare ancora peggio.