Gli Dei ritornano – Puntata 40

Io proprio non ti capisco, stai qui a dormire tranquillo da giorni e non accenni a svegliarti.
Ho tante cose da spiegarti e non voglio che passi troppo di quel poco tempo che abbiamo, devi svegliarti, per piacere, … “Perché non ti svegli?!”
“Non saprei dire maggiore.”
Quelle parole mi fecero scattare come non mi capitava ormai da tempo.
Il Filippo era entrato senza che io me ne fossi accorto, ero troppo preso dai miei pensieri.
Questo non va bene, devo rimanere concentrato, non posso permettermi certe distrazioni.
“Salve dottore, qualche novità riguardo a Massimo?”
“Sembra tutto a posto, l’operazione al viso e alle mani è andata per il meglio come può vedere. I livelli neurali sono nella norma e stabili da quasi 48 ore e il resto del corpo sembra non aver subito alcun trauma, solo i lombari mi lasciano qualche perplessità …”
“Di che tipo?”
“Nella vertebra L4 risulta una ernia di Schmorl pregressa che però non risulta presente in nessuna delle sue precedenti analisi e questo non riesco proprio a spiegarmelo.”
“Ma si tratta di una cosa grave?”
“No, nulla di che, il problema è che non è mai stata rilevata prima e questo mi crea dei pensieri anche perché non si può essere formata a causa dei fatti traumatici recenti.”
“Mmm… E per quanto riguarda il rapporto AO e la sua concentrazione?
“Il rapporto è sempre a 50%, ma la sua concentrazione è salita di qualche altro punto, ora siamo a 179ppm.”
“Incredibile, non era mai capitato che ragazzi con più di 17 anni avessero un aumento di concentrazione.”
“Infatti, ma questo sembra un caso particolare, percentuale fissa al 50% quando solitamente è sembra in maggioranza una delle due, concentrazione che aumenta e che è anche sopra le 150ppm.”
“Si, è sopra il livello di sbarramento e questo mi da molta fiducia nel ragazzo. Mi tenga aggiornato dottore, ora è meglio che vada a…”
“Scusate, ma che sta succedendo?”
Per la seconda volta nel giro di pochi minuti rimasi sorpreso, ma questa volta era finalmente la voce di Massimo, era ora che si svegliasse.

Un lungo e forte respiro, potevo sentire distintamente l’aria fresca entrare attraverso il naso, correre lungo la gola, incanalarsi nell’esofago e finire nei polmoni andando a gonfiare ogni singolo alveolo polmonare fino alla sua massima capacità .
Prima di quell’istante non ricordavo assolutamente nulla, come quando si accende una lampadina, prima il buio e poi di scatto la luce.
Quel respiro mi ricordava di essere vivo, ma vivo come e dove, i miei occhi erano ancora chiusi, il cervello sembrava essersi appena riavviato dopo un’eternità , il mio corpo era lì, tutto attivo e pronto a svegliarsi dopo un lungo intorpidimento.
Io però non ne avevo molta voglia, ero si riposato, ma non avevo voglia di svegliarmi del tutto, stavo bene lì, come quando ci si sveglia in una fredda mattina invernale e si desidera rimanere più tempo sotto le coperte.
Ma quelle voci non mi lasciavano in pace, iniziate come un brusio di sottofondo si trasformarono in parole confuse come ovattate dietro ad un vetro e poi sempre più chiare e forti, come se lentamente le mie orecchie stessero ritornando a funzionare.
“…capitato che ragazzi con più di 17 anni…”
Però quelle parole mi disturbavano, mi distoglievano dal mio tranquillo stato di rilassatezza che mi permeava e che mi dispiaceva abbandonare.
“Si, è sopra il livello di sbarramento e questo mi da molta fiducia nel ragazzo. Mi tenga aggiornato dottore, ora è meglio che vada a…”
D’un tratto però mi ritrovai come catapultato lontanissimo da quella bellissima sensazione di relax che fino a pochissimi istanti prima mi ammantava e istintivamente non riuscii a trattenere una banale domanda.
“Scusate, ma che sta succedendo?”