Aperto il vaso di Pandora

130228
Questa volta è proprio fatta.
Il vaso di Pandora è stato definitivamente aperto con i risultati emersi da queste ultime elezioni politiche.
Su tutti la sconfitta, seppur vincendo, del PD seguito a ruota da risultati oltre ogni aspettativa del Movimento 5 Stelle e concludendosi con il colpo di reni del PDL guidato ormai da un sempre più stanco Berlusconi che le ha provate tutte pur di rimanere lì aggrappato (tanto che si è preso pure l’ennesima denuncia). Tutto il resto è spazzatura, nel senso che Monti ha pagato la sua troppa decisione nel fare i tagli e nel calcare la mano su chi ha già pochi soldi, la Lega è al lumicino e poco conta se Maroni è in Lombardia perché la vittoria è stata unicamente del PDL, SeL è totalmente scomparsa come IdV, Fini e UDC, poi Ingroia probabilmente non è mai esistito.
Questa è l’analisi dell’Italia post voto, solo 3 forze possono dialogare per creare un Parlamento in grado di governare anche se fosse solo per sistemare alcune cose e poi ritornare al voto in autunno.
Il PD questa volta ha finalmente e chiaramente capito l’entità della sua sconfitta elettorale, della sua incapacità di sentire e capire la base del suo stesso elettorato. Una vittoria che sembrava una passeggiata si è rivelata essere impossibile da portare a casa. In tutto questo però Bersani ha avuto finalmente un momento di lucidità e ha capito che l’unico interlocutore possibile poteva essere il solo Movimento 5 Stelle. Escludendo quindi Monti e il PDL da possibili alleanze che visti i presupposti sarebbero anche un suicidio politico assistito.
In questi ultimi tempi ho avuto modo di dire tanto su Beppe Grillo e il movimento da lui avviato. Avevo già fatto notare più volte come questa sua posizione potesse essere un problema per il dopo elezioni. In effetti non ci è voluto molto per vederlo sbraitare “Bersani, morto che parla” ed in effetti c?è da dargli ragione, Bersani ha attaccato pesantemente e direttamente Grillo, ma non il Movimento a 5 Stelle ed è ora che iniziamo a distinguere bene le due cose. Grillo è una cosa, il Movimento 5 Stelle è un’altra.
Fortunatamente o probabilmente la base dei 5 Stelle hanno subito contestato le dichiarazioni di Grillo poiché sono solo la sua parola.
Stavo aspettando questo momento con ansia e devo dire che era ora!
Adesso spero che tutti gli eletti, non dimentichino mai i punti principali ma inizino a discuterli e a ragionarci politicamente con il PD di volta in volta, perché l’Italia non si può permettere l’instabilità e di essere governata da un’alleanza PD-PDL-Monti come nell’anno passato.
Chiaramente il PD ha le braghe calate e verrà ben volentieri incontro alle richieste dei 5 Stelle su molti dei loro punti, non si può permettere di fare diversamente. Sta quindi agli eletti dei 5 Stelle ascoltare e comunicare con la propria base elettorale e inserire i punti principali del “non statuto” in questo frangente politico.
I punti su cui dialogare sono:

  • Nuova legge elettorale
  • Rimodulazione verso il basso dei contributi pubblici ai partiti e obbligo di presentare pubblico bilancio
  • Legge anticorruzione
  • Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
  • Informatizzazione e semplificazione dello Stato
  • Legge sul conflitto di interessi
  • Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
  • Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
  • Eliminazione delle province

Adesso speriamo di saltarci tutti fuori perché altrimenti l’unica possibilità rimarrà veramente solo emigrare.

Aggiornamento 02 Marzo ore 19.41
Segnalo l’articolo “Grillo: prove tecniche di autodistruzione” apparso su Agoravox perché ben descrive parte del mio pensiero e completa questo mio post.
Grillo inutile accanirsi su chi ha perso quando ha già riconosciuto la sconfitta. Bisogna già impostare le basi del cambiamento già da ora sfruttando una posizione di potere che non è detto duri ancora molto in vista del probabile frazionamento del Movimento 5 Stelle.