Il 5G e la rete in Fibra a Cento

Ero ancora in Giappone e con azienda stavamo già valutando se farmi rientrare, quando da amici vengo a sapere di una nuova ordinanza sul 5G del Sindaco di Cento, sulle ali della disinformazione. (*) CoVid che girava in quel periodo.

Ordinanza di divieto di installazione e/o sperimentazione delle radiofrequenze 5G

Con l’ordinanza sindacale n. 4 del 14/01/2020, il sindaco Fabrizio Toselli ha disposto di vietare a chiunque la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio del Comune di Cento.

Una scelta totalmente populista, senza basi scientifiche e per giunta deleteria per un territorio come quello centese già fortemente arretrato dal punto di vista della connessione alla rete.

Come ha dimostrato il lockdown dovuto alla pandemia di CoVid, il collegamento alla rete non è solo fondamentale per il business delle aziende del territorio che vogliono rimanere competitive e funzionali sul mercato, mica tutti sono la VM che può permettersi di farsela installare a proprie spese, ma lo è anche per il comune cittadino che da casa si è trovato a dover lavorare su linee scadenti e piene di problemi.


Il comune più industrializzato della provincia dopo Ferrara ma con una rete scadente

Ma facciamo un po’ di storia.
Nel comune di Cento la rete FTTC, la così detta finta fibra, da 100mbps è arrivata solo nel 2016 e i primi collegamenti non dial-up, per intenderci quelli senza il telefono occupato, sono arrivati circa attorno al 2004/5 con velocità superiori ad 1mbps, prima spremevo una adsl dai 320/640kbps disponibile dal 2002.
Ancora oggi diverse frazioni del territorio comunale hanno la totale impossibilità di attivare linee ADSL, come quella di Corporeno che deve affidarsi a sim card 4G o ponti radio, e la velocità media del capoluogo, dove dovrebbe esserci la 200mbps, è attorno ai 40/50mbps, molto vicina al minimo sindacale.

5G: i sindaci non potranno introdurre limitazioni

Finalmente il Governo interviene per bloccare i divieti al 5G nei territori comunali

Con questo si dovrebbe chiudere la faccenda, ma ora si apre un nuovo fronte, quello del velocizzare la burocrazia.
In vista delle elezioni comunali del 2021 il nostro sindaco Toselli, che è già entrato in campagna elettorale dovrà mettere sul piatto questo punto, e anche tutti gli altri candidati dovranno seguirlo.


La rete è fondamentale per lo sviluppo di un territorio

Ovviamente ci sono altri fattori fondamentali per rendere appetibile il territorio, come le scuole, gli ospedali, la sanità, la viabilità e la tassazione, ma la rete internet non può essere messa in secondo piano.
Secondo le mappe di infratel, il comune di Cento avrà una connessione in fibra FTTH solo nel 2024 e il 5G avrà tempi forse leggermente più rapidi per i gestori che hanno già dei ponti radio.
Tutti i comuni attorno al nostro, non solo San Giovanni, previsto nel 2022, ma anche comuni come Galliera o Camposanto hanno già operativa una rete in fibra, hanno una linea ferroviaria e nel caso di Galliera pure un accesso all’autostrada vicino.

Cosa rende quindi Cento appetibile per aziende e popolazione?

Il Bennet? Il Mc Donald? Centri commerciali fatiscenti? Una rocca illuminata con i colori della bandiera italiana? Una pinacoteca e un comune inagibili dal terremoto 2012? Le buche nelle strade? Cosa?

Io spero vivamente che i candidati sindaco 2021 prendano sul serio il problema della rete internet e che appena il vincitore si insedierà, vada direttamente a fare pressioni da Tim, attuale unico gestore di rete fissa del territorio, OpenFiber o altri per promettere agevolazioni burocratiche e anche fiscali per mettere giù la fibra in tutto il comune il prima possibile.
Allo stesso modo che lo facciano per il 5G agevolando l’installazione delle antenne sul territorio.
Il tutto cercando di mettere in diretta competizione i vari gestori perché solo così si possono ottenere risultati.


Cenni sanitari sulle radio frequenze

Premetto che il mio campo base di studi è l’elettronica e le telecomunicazioni, giusto per chiarire che so di cosa parlo.
Posso quindi dire che dal punto di vista tecnico, quanto gira sui pericoli del 5G oggigiorno è al 90% una bufala.
Le motivazioni sono semplicemente tre:

  • I limiti di potenza del segnale in Italia sono molto più bassi che nel resto d’Europa.
    Questo implica che i gestori debbano installare più antenne, mica sono radiomaria che sparava “gigowatt” di segnale.
  • Sono più di 30 anni che usiamo ETACS, GSM, GPRS, 3G e 4G con limiti di potenza sempre più bassi.
    Se ci fossero stati degli aumenti sensibili di problemi sanitari sarebbero già saltati fuori, vedasi ancora radiovaticana.
  • Il 5G è un sistema evoluzione del 4G che ne mantiene tutte le caratteristiche passando però da un segnale omnidirezionali, cioè in tutte le direzioni, ad uno direzionale, cioè solo verso il dispositivo interessato.
    Il grande vantaggio è proprio non dover sprecare potenza ed irradiare il segnale dove non serve a vantaggio appunto della sicurezza.

Giusto per chiarire, il 10% me lo sono tenuto di margine perché io dubito sempre di tutto e in caso di nuovi seri studi scientifici, potrei rivedere le problematiche dei sistemi a radiofrequenza, intanto beccatevi un articolo esplicativo di ARPA Piemonte.
Volete però essere sicuri al 100%?
Allora stendiamoli questi cavi in fibra ottica!


AGGIORNAMENTO ore 22.40
(*) Dopo una discussione su FB con il presidente del consiglio comunale ho corretto l’affermazione poiché quell’ordinanza era già in preparazione da prima del CoVid. Quindi si tratta a mio avviso di semplice disinformazione e scarico di responsabilità.
Al che la domanda sul perché candidarsi a Sindaco se non si vogliono responsabilità, sarebbe d’uopo.

AGGIORNAMENTO del 02/08 ore 20.20
Ho finalmente trovato un articolo dell’ARPA Piemonte, ente autonomo per il controllo tra le altre cose proprio delle emissioni elettromagnetiche, che spiega egregiamente quanto sia più sicuro e meno deleterio per l’uomo la tecnologia 5G.
Nel caso eccovi anche la discussione Facebook.