l’Italia che non deve essere


Ancora non ci credo, ma forse era prevedibile, che il signor Monti stia cercando di risolvere il problema economico della finanza speculativa agendo sul povero lavoratore dipendente.
Lunedì la presentazione del decreto che probabilmente riporterà l’Italia indietro di 40 anni per lotte sindacali e diritti dei lavoratori.
Ci vorranno più di 40 anni di lavoro come minimo, meno tutela e licenziamenti più facili.
Questa è la ricetta per uscire dalla crisi secondo il nuovo governo, quasi rimpiango l’incompetenza e interesse personale degli 8,5 anni di governo Berlusconi negli ultimi 10 anni.

Io non ci sto! Ho poco più di 30 anni e non voglio pagare sulle mie spalle gli errori di signori sessantenni ingordi di denaro che negli ultimi anni hanno fatto quello che volevano e che ora vogliono la ciliegina sulla loro montagna di euro.
I soldi vanno presi da chi veramente li ha e non dai soliti poveracci che faticano ad arrivare a fine mese e che vivono in un mondo che li spinge a consumare e spendere anche oltre il loro necessario, il libero arbitrio è un’utopia nella nostra società.
Dovremmo inasprire le controlli e pene fiscali fino all’eccesso, evadere il fisco deve essere considerato alla stregua di un omicidio perpetrato allo Stato. Ora mi aspetto che venga depenalizzato l’omicidio.
Si dovrebbe tassare i patrimoni elevati anche già sopra i 150mila € l’anno e fare in modo che non si possa condonare o aggirare la legge intestando a prestanome.
Si dovrebbe ridare dignità al lavoratore perché non è lui la spesa reale, ma lo sono tutti quei giri di soldi e magna magna che ci stanno sopra e che lo affossano sempre più!
Infine l’Italia si deve riprendersi i soldi elargiti, con gli interessi, alle aziende sotto forma di agevolazioni, iniziando in primis dalla FIAT che dovrebbe essere statalizzata visti tutti i fondi erogati in suo favore negli ultimi 30/40 anni.

Se non lo avete capito bene sto pensando ad un vero e proprio risveglio sociale dei lavoratori dipendenti, siano essi operai, addetti alle vendite, operatori di call center, camerieri e chi più ne ha più ne metta.
Dobbiamo tutti assieme aprire gli occhi ed impedire che ci rendano ancora più schiavi di quello che già non siamo.
Siamo persone, cittadini e abbiamo diritto ad una dignità così come c’è scritto nella nostra Costituzione, non possiamo e non dobbiamo lasciare che ci infilino regole così oppressive quando le soluzioni al problema sono comunque altre.

Dobbiamo Reagire!

Dobbiamo Indignarci!

Dobbiamo Impegnarci!

Solo così possiamo sperare di avere realmente un futuro in cui sperare e a cui ambire, al posto di un futuro che si vuol far finire il prima possibile.
Bisogna agire e fermare quest’idea sbagliata dell’Italia che non deve essere e che tutti ci vendono ora come l’unica soluzione possibile.