“Ciao Monica, entra pure. Scusa il disordine ma è un po’ di tempo che non riesco a trovare il tempo di sistemare casa. Ecco il vantaggio di stare con i genitori.”
“Ciao Teddy. Non ti preoccupare, con mio fratello tanto ci sono abituata.”
“Siediti pure e dimmi come stai, non ci vediamo da un bel po’ oramai.”
“Diciamo che sto ed è già qualcosa.”
“La storia di Max ha sconvolto anche te. Sai, mi son sempre chiesto quando avrebbe realizzato che tu ci stavi provando con lui.”
Un’espressione di triste sorpresa tinse il suo volto di un rosa tendente al rosso.
“E tu come diamine fai a saperlo! Non l’ho mai detto con nessuno.”
“Guarda che io vi conosco da più di 10 anni ormai, da quando eravate pestiferi e rendevate la vita impossibile ai vostri educatori. Poi il fatto che abbiate sempre frequentato compagnie diverse e ora invece cercavi qualsiasi scusa per passare del tempo con lui.”
“Hai ragione, mi piacevano i suoi modi, come pensava e come trattava i ragazzi come mio fratello. Insomma, più passava il tempo e più…”
Il volto di Monica stava iniziando a tradire una certa commozione che se non interrotta sarebbe sfociata sicuramente in lacrime.
“Guarda come è tardi! Con tutto quello che ho da fare. Forse è il caso di venire al dunque. Cosa hai bisogno di dirmi?”
Monica colpita dalla domanda a bruciapelo riprese istintivamente il controllo dei propri pensieri concentrandosi sulla risposta.
“So quello che stai facendo per Max e anche per noi. Quindi visto che adesso persone come Daniele Grillini ti stanno ad ascoltare e fanno in modo di darti voce, forse hai bisogno anche della mia mano.”
Il volto di Raffaele sentendo quelle frasi lentamente iniziò ad addolcirsi e a sorridere.
“Sai, hai proprio ragione, mi servono assolutamente aiuti da tutti, perché io non posso fare tutte le cose da solo. Gli altri ragazzi mi aiutano, ma non hanno molta esperienza, come me del resto, e il tuo aiuto, visto che ti interessi alle cose e usi la testa, non può che essere graditissimo.”
“Grazie tante.”
“Spero che Max sia di aiuto anche a te come lo è stato con me in quest’ultimo periodo.”
“Scusa, ma come ha fatto ad esserti di aiuto Max in quest’ultimo periodo.”
“Sai, credo di non averlo mai detto a nessuno, ma credo che questo sia un buon momento. Prima che morisse Max io ero in un periodo veramente no della mia vita. Lavoro a tempo determinato con scadenza a breve, mollato dall’ennesima ragazza e avevo pure mollato gli incontri con i ragazzi lasciando il mio posto ad altri. Poi lui è morto e tutto quello che ne è conseguito poi mi ha dato una vera e propria sferzata di energia. Ero come morto dentro, senza voglia e apatico verso il mondo. Pensare a lui non mi ha solo dato la forza di tirarmi fuori da tutto quello, ma mi ha dato l’energia per salire quel maledetto gradino che non avevo mai avuto il coraggio di salire.”
“Ma di che parli esattamente.”
“Ma della vita Monica, ero perso credendomi ancora giovane in un corpo che invecchiava, non mi prendevo responsabilità e credevo di sapere senza aver mai provato. Ora invece mi sembra tutto più luminoso, vivo e bisognoso di attenzioni, per essere migliorato e modellato secondo le esigenze delle nuove generazioni. Così ho deciso di lottare e smetterla di subire le decisioni di chi ha già vissuto la sua vita, preso le sue strade. Solo così potrò veramente vivere onorando la mia vita, quella di Max e di tutti quelli che mi stanno attorno. Sento di doverlo fare, è qualcosa che è radicato in ciò che sono come essere umano e mi rammarico di non essermene reso conto prima, ma forse dovevo proprio toccare il fondo e cominciare a scavare per rivedere le la luce e le stelle oscurate dalle nubi.”