Gli Dei ritornano – Puntata 25

L’uomo che mi accompagnava aprì la porta e mi fece segno di entrare.
Un po’ esitante entrai, la stanza era sobria e ben illuminata, lo stacco visivo era notevole rispetto al resto del palazzo.
Sul momento non lo notai, però era lì seduto di fronte a me.
“Benvenuto nella mia umile dimora”, quelle furono le parole che mi rivolse e che mi fecero un po’ rabbrividire.
“Grazie, sarei qui per dei…”
“Lo so, lo so, ma non ti preoccupare, siediti pure che ne parliamo meglio.”
Quell’atteggiamento stava facendo peggiorare il mio stato d’ansia in maniera molto notevole.
“Prima di parlare di affari veri e propri, mi faresti la cortesia di spiegarmi a che ti servirebbero questi falsi documenti?”
Dalla mia bocca uscirono istantaneamente parole che non mi aspettavo, che però erano più adeguate che dire la verità .
“Solitamente direi che sono cavoli miei, ma in questo caso se proprio ci tiene a saperlo potrei fare un eccezione. Ultimamente ho un po’ di problemi con la mia ragazza, l’ho messa in cinta, il padre vuole che la sposi, ma è stato solo un’errore, cavolo alla mia età … certe cose non dovrebbero capitare… una sfortu…”
“Ok, basta così.” Il suo sguardo cambiò e diventò molto più tranquillo e affabile. “Io normalmente faccio pagare per un passaporto o carta d’identità 500 euro, ma se si vuole il servizio tutto completo il prezzo finale si aggirerà sui 3000 euro.”
“Mi sembra accettabile. Per iniziare prenderei il passaporto.”
“Lo immaginavo. Vieni avanti Erman.”
Dopo quelle parole entrò nella stanza un uomo certamente imponente e il mio stato d’ansia crebbe al punto da iniziare a farmi sudare freddo e tremolare il piede destro appoggiato al pavimento.”
Il capo voltò lo sguardo verso la televisione e la accese su RAI 1, erano le 20 e c’era il telegiornale.
“Vedi ragazzo, io ho detto normalmente, ma nel tuo caso credo proprio che le cose saranno ben diverse.”
Quelle parole mi fecero cadere il cervello in un circolo di domande che mi impedivano di pensare in maniera sensata.
Perché? Come? Dove? Io?
Mi sentivo in trappola e la voce del telegiornale richiamò finalmente la mia attenzione.
Stavano parlando di me.
“Il ragazzo ha ucciso i tre uomini che lo volevano denunciare a sangue freddo e davanti a numerosi testimoni. Le accuse mosse sono di omicidio, ricettazione, spaccio di cocaina e pedofilia. Infatti sono stati trovati nel computer del ragazzo…”
L’unica cosa che riuscii a pensare in quel momento, prima di bloccarmi in uno stato semi incosciente fu semplice quanto strana.
E quando mai avrei fatto tutte quelle cose?
“Passi per la ricettazione, omicidio e spaccio, però la pedofilia è una di quei campi che fa si di renderti molto poco popolare tra la mia gente. Sappi che diversamente avrei nutrito molta stima di te, arrivare così in alto alla tua giovane età non è cosa da poco. Però penso che sia ora di finirla qui.”
Finirla qui?
Sentivo la mia vita andarsene.
Qualcosa dentro di me iniziò a muoversi, a reagire, ma io ero ancora stordito e allucinato, poi sentii quelle parole uscire normalmente dalla mia bocca.
“Si, lo devo ammettere non è cosa da tutti arrivare dove sono arrivato io alla mia età , ma capita di tirare troppo la corda se si vuole salire molto in fretta e io ho sbagliato. Ora però penso che tra gentiluomini tutto sia gestibile, vero?”
“Dipende dai termini che si mettono in gioco, anche se nel tuo caso devono essere molto validi.”
“Quindi direi che è plausibile pensare che la mia vita e la mia nuova identità possano valere un giusto prezzo, giusto? Direi almeno 50mila euro?”
“Direi che sono ancora pochi, ma se si volesse raggiungere una cifra attorno ai 300mila qualcosa si potrebbe fare.”
“Bene, allora diciamo che posso darvi quella somma, ora che si fa?”
Stavo parlando, ero in quella stanza eppure stavo assistendo a quella scena come fossi stato dietro ad un televisore, quelle parole, quel mio atteggiamento fiero stavano uscendo praticamente da soli.
Ora capivo solo che dovevo prendere tempo, ma non sapevo perché.

“Ispettore! Lo hanno trovato, è stato visto a trastevere venti minuti fa.”
Lo avevano trovato, sentivo di dover raggiungere subito quel ragazzo.
Dovevo catturarlo e parlarci.
“Presto, mobilitate tutti gli uomini disponibili, dobbiamo prenderlo a tutti i costi!”