Gli Dei ritornano – Puntata 23

Non mi ricordo proprio cosa sognai in quelle poche ore, probabilmente nulla, ma mi ricordo perfettamente come mi svegliai.
Assolutamente di soprassalto, come se mi avessero tirato una secchiata d’acqua addosso.
Il mio respiro era affannoso e per alcuni istanti mi sembrava di essermi risvegliato da un incubo di proporzioni immani, ma poi mi resi subito conto di dove ero e di quello che rappresentava la realtà .
Era tardi, veramente troppo, erano ormai passate le 12, dovevo mettermi subito alla ricerca di un modo per continuare a fuggire e rimanere libero.
Presi il minimo indispensabile e mi fiondai fuori dalla stanza come per cercare di recuperare un poco del tempo perduto.
Mi incamminai giù per via Cavour con passo spedito ma subito mi resi conto che Roma non era certo piccola anzi, era proprio bella grande da girare tutta a piedi.
Quindi vedendo il simbolo della metropolitana ero quasi tentato di infilarmici dentro per muovermi più rapidamente, ma proprio mentre lo stavo per fare vidi dei poliziotti in fondo alla scalinata, quindi decisi di evitare quell’incontro e di entrare in un vicolo con una scalinata.
Continuai su quella strada e mi ritrovai dopo qualche svolta nel parco di Traiano su colle Oppio.
Ricordo ancora quando poco dopo vidi per la prima volta il Colosseo, un monumento tra i più belli e unici al mondo, che mi apparve in tutta la sua magnificenza e grandiosità sbucando fuori dalla vegetazione, peraltro non troppo fitta, del parco.
Come un fulmine al ciel sereno capii quello che dovevo fare, forse i miei Dei mi stavano aiutando.
Dovevo trovarmi una nuova identità e andarmene dall’Italia, ma come fare?
L’idea che mi venne era così semplice che non capii proprio come avevo fatto a pensarci.
Dovevo farmi derubare!
Certo, sembrava assurdo, am era il metodo più veloce per mettermi in contatto con la malavita locale.
Quindi dovevo solo mettermi in mezzo alla ressa, in bella mostra come un turista sbadato per far credere di essere una facile preda agli occhi del ladro.
Francamente non avrei mai pensato di dover aspettare così tanto, ci volle quasi un’oretta di attesa per bloccare un ragazzino di nemmeno 13 anni che stava tentando di prendermi il portafoglio.
Sul momento il ragazzino cercava inutilmente di scappare, quasi stava per chiamare i poliziotti, nemmeno troppo distanti, ma riuscii a fermarlo e spiegargli la situazione.
Il ragazzo mi propose un accordo, nuovi documenti a prezzi ragionevoli e ovviamente una parte per il suo disturbo.
L’appuntamento era a trastevere davanti alla chiesa di santa Maria per le 19 di sera.
Ora dovevo solo aspettare.

Ormai erano ore che stavo analizzando i video della stazione e quel ragazzo sembrava scomparso appena uscito dalla stazione.
L’unica mia speranza è andare dall’edicola dove si era fermato prima di uscire e sperare che almeno lì riuscissi a trovare qualcosa.
Ancora il suono del telefono e ora che sarà successo, speriamo buone notizie.
“Ispettore, stiamo analizzando i primi dati del computer del ragazzo e abbiamo scoperto cose molto gravi.”
Stavano già analizzando i dati del computer, solitamente ci mettono giorni per farlo.
Cose molto gravi, ma cosa mai avrebbe potuto fare un ragazzo come quello di così grave?