Future generazioni

Ultimamente non so più cosa pensare degli adolescenti d’oggi e dire che sono passati veramente pochissimi anni da quando lo ero pure io.
Casualmente stavo guardando i video più guardati di google e non ho potuto non notare la presenza nella top cento di video veramente scandalosi.
Nulla rispetto agli atti di bullismo di qualche tempo fa, però fanno certamente riflettere visto che sono molto apprezzati nel punteggio.
Il video a mio avviso più sconvolgente riguardo un professore come tanti che è perso e non sa più come tenere i ragazzi, non ha più nemmeno il rispetto che dovrebbe essere dovuto ad una persona, non solo ad un’insegnante.
A mio avviso i problemi sono molteplici, dalla famiglia alla scuola finendo alla televisione.
In primis spesso i genitori trascurano causa lavoro o altri impegni i giovani che si ritrovano praticamente abbandonati a se stessi proprio nell’età più difficile, dai 6 ai 18 anni, e quindi non ricevono una corretta educazione ma prendono come riferimento quelle del branco poiché non hanno il controllo di nessuno che gli faccia capire cosa è giusto e cosa sbaglaito.
La scuola invece non riesce a formare le menti sia perché i ragazzi non rispondono più a nessuno stimolo e vogliono fare solo quello che vogliono, ma anche perché la stessa formazione, interesse e attitudine all’insegnamento dei professori è calata vistosamente.
Sottopagati e con scarsa formazione al rapporto con i giovani moderni, non hanno stimoli per migliorare e divulgare la loro conoscenza, perché spesso sono molto preparati nella loro materia.
Se aggiungiamo che la scuola stessa decide comunque di mandare avanti questi ragazzi non preparati e che spesso i genitori difendono pure il comportamento del figlio fino all’ossessione, abbiamo capito perché si stanno diffondendo sempre più questo tipo di comportamenti.
Il colpo di grazia però lo danno le televisioni (soprattutto quelle terresti) sia private che statali.
La fascia oraria tra le 13 e le 17 che è quella prevalentemente adolescenziale è una sorta di buco nero dove si possono trovare programmi che promuovono litigi in diretta come il giusto modo di raffrontarsi e discutere i propri problemi che inevitabilmente lanciano lo stereotipo dell’ignorante, menefreghista e opportunista come un modello vincente nella società moderna e che tale comportamento è quindi da imitare.
Le televisioni generaliste si difendono dicendo che secondo i dati auditel è la gente che vuole vedere tali trasmissioni, ma non si rendono conto che se loro non le facessero la gente guarderebbe il nuovo programma.
Loro lo fanno solo per motivi di ritorno economico dalla pubbicità e non gli frega assolutamente nulla di quello che divulgano ampliando quindi l’utenza interessata alla tv spazzatura che non dice nulla se non imbambolare lo spettatore.
Per questo e altri motivi, che non ho elencato, credo sia necessario concentrarsi molto di più sulla formazione delle future generazioni che tra pochi anni avranno le redini di questo paese e che se formate in questa maniera non potranno che amplificarne i problemi anziché risolverli.
Questo problema, portato alla luce da questi video fatti dagli stessi studenti, non riguarda certo solo l’Italia ma anche altri paesi, soprattutto gli U.S.A., che quindi non andrebbero certo presi come modello culturale da imitare.
Dovremmo far evolvere la nostra cultura e non prendere in prestito quella degli altri paesi, perché rischieremmo soltanto di peggiorare la situazione.