Fast and Furious 6

130608
Una saga che non avrà mai fine a quanto pare.
Iniziata come un qualcosa che doveva puntare l’attenzione sul mondo delle gare clandestine (solo nel primo e nel terzo è il tema centrale) è ora diventata una saga che sembra un misto di spionaggio, rapine impossibili e da “la fisica dove la mettiamo”.
Come potete vedere l’immagine che ho scelto per descrivere questo film è molto emblematica ed esplicativa.
Il film stranamente ha una trama, non così complessa e quindi prevedibile, però ha una trama che bene o male va avanti e tutto sommato piace, anche se il voler reinserire una certa signorina lascia parecchio a desiderare per come lo hanno fatto.
L’unica vera buona cosa è il finale che si ricongiunge al terzo episodio (Tokyo dift) concludendone gli eventi e creando le basi per l’ormai chiaro prossimo film.
Chiaramente il film è pieno di scene d’azione impossibili ma che tengono lo spettatore ancorato al seggiolino per come si svolgono in maniera roccambolesca.
Riguardo poi la fisica dell’impossibile, potrei prenderne esempi a mangiate da questo film da spiegarvi, ma decido di prenderne solo uno che sicuramente rimane impresso ed è già stato accennato nel trailer. Parlo di…
Ma quanto cazzo è lunga quella pista d’atterraggio?
Ad un certo punto entra in scena un Ruslan (e ringrazio gli Dei che non hanno usato un Mriya) che tocca la pista e senza fermarsi carica su di tutto e poi prova a ripartire.
Allora facciamo due conti. La scena dura almeno 10-12 minuti. Diamo proprio per buono che per esigenze di montaggio cinematografico il tempo reale degli eventi sia di soli 6 minuti, e sono stato molto ottimista. Prendiamo poi anche una velocità minima di decollo attorno ai 160km/h, e anche qui sono stato molto ottimista visto quanto era carico. Ora domandiamoci una semplice cosa. Quanto diamine è lunga quella pista? Ebbene si, sono giusto solo circa 16km. Non male vero?
E con questa vi lascio scoprire tutte le altre wakkate scientifiche da soli.