Oltre i confini del mare


Il film è il quarto capitolo della saga e devo ammettere che rivedere il Capitano Jack Sparrow fa sempre piacere, però lo si nota un po’ sotto tono e in balia degli eventi rispetto alle altre volte.
La storia è godibile e divertente, poi le fughe roccambolesche di Jack sono superlative e ti fanno pensare che le pensi la notte.
Bellissima poi la frase: “Con questa faccia credi che l’abbia mai trovata?” parlando della fonte dell’eterna giovinezza. Su questo punto apro una parentesi, perché la fantasia per i titoli dei film di questa saga è veramente poca e tutti sembrano fin troppo uguali.
Le musiche sono arrangiate diversamente ma sempre molto coinvolgeti e questo fa molto effetto sulla storia.
Penelope Cruz sembra però buttata lì a caso e non dice molto, come un po’ la storia d’amore tra un eclesiastico e una sirena che sa tanto di mi serviva un pretesto per farla piangere.
Ora apro una piccola polemica con i film in 3D. Non ho più intenzione di andarli a vedere finché i registi e gli addetti alla fotografia non si renderanno conto che bisogna cambiare alcune cose.
E dire che questo essendo un 3D nativo non è nemmeno male, ma l’ambientazione dark novel e quindi la bassa illuminazione della scena con il 3D rende malissimo. Vi siete resi conto che in Avatar tutto era sbarluccicoso e iper luminoso? Magari un motivo ci sarà stato no? Non parlo poi delle scene di combattimento corpo a corpo o di inseguimento che sembra proprio i registi non vogliano imparare a realizzare. Si ostinano a far muovere gli uomini con le cineprese in posizioni statiche che con il 3D fanno sembrare uno sfarfallamento ogni movimento troppo rapido. Proviamo di farla muovere quella cinepresa magari seguendo il movimento degli attori, così il 3D sarà anche più fluido.
Per concludere quindi un film che si molto bello ma non all’altezza di quelli passati. Personalmente spero se ne facciano ancora altri, però cerchiamo di ridare un certo spessore alla figura di Sparrow.
Quindi più che godibile per tutti per farsi quattro risate da bucaniere.