Povero Giappone


Penso che sappiate quanto mi piace il Giappone come paese e cultura ed ecco perché adesso sono veramente costernato e ammutolito davanti alla tragedia che li ha colpiti.
Un terremoto di scala 8,9 Richter con annesso tsunami che ha coplito in pieno il si preparato, ma ugualmente impotente Giappone.
La notizia mi ha colto al mio risveglio ieri mattina e non ho fatto altro che pensare ai miei amici giapponesi, due non li ho ancora sentiti mentre agli altri fortunatamente stanno bene.
Vista la grande preparazione e disciplina giapponese riguardo ai terremoti ho subito capito che quello non sarebbe stato il vero problema, ma lo tsunami che stava montanto e che con onde fino a 10 metri ha impattato contro la costa portandosi dietro tutto quello che incontrava.
La macchina degli avivsi e soccorsi è certamente funzionata a dovere se ad oggi, dopo quasi 2 giorni, si contano solo 1400 morti e probabilmente altrettanti dispesi. Si, dico pochi perché l’area giapponese è densamente abitata, il doppio dell’Italia, e con la sola area di Tokyo che conta 35 milioni di abitanti. Il pensiero che una cosa del genere si possa verificare in Italia mi terrorizza, avrebbe fatto tabula rasa di tutto senza lasciare speranze, con milioni di morti. Rendiamoci conto che quello dell’Acquila era qualche migliaio di volte più debole, come una semplice scossa di assestamento di questo giapponese.
Ovviamente non finiscono qui i problemi, perché il buon Murphy difficilmente lascia le cose a metà. La centrale nucleare di Fukushima ha deciso che era giunto il momento di di dare “spettacolo”, magari sapeva che qualche pazzo qui in Italia voleva rilanciare il programma nucleare, e così ha fatto saltare il suo reattore numero 1 con relativa perdita di cesio nell’aria con livelli pari alla quantità massima annuale di una singola persona. Fortunatamente per ora il nocciolo non si è scoperchiato o non si è ancora aperto la via per il centro della terra, forse è indeciso sulla strada da prendere, ma dopo quasi 25 anni stiamo rischiando di trovarci davanti ad un’altra Cernobyl.
Da ammirare veramente la calma e compostezza dei giapponesi nell’affrontare l’evento. Tutto merito di una preparazione e disciplina minuziosa che come ho detto ha fatto si che la cattiva sorte trovasse pane per i suoi denti.
Ora sto seguendo gli aggiornamenti su internet tramite il sito della NHK e i canali 504 e 506 di Sky.
Mi sono letto anche questo resoconto (parte 1parte 2parte 3parte 4) dal Giappone e veramente sono rimasto senza parole, se pure loro in un caso così le stanno prendendo di santa ragione, mi sa proprio che abbiamo sbagliato approccio relazionale con il nostro pianeta.
Lo dobbiamo rispettare maggiormente e non pensare di poter fare tutto quello che vogliamo.
Oyasumi Nasai Nihon*

* Significa “Buona Notte Giappone” visto che alla pubblicazione del post mancavano meno di due ore alla mezzanotte giapponese.