Gli Dei ritornano – Puntata 139

Gli esami durarono tutto il resto della giornata, ne mancavano però ancora molti altri così rimasi lì la notte a dormire.
Anche la stanza, quella che avevo avuto fino a qualche settimana prima sembrava meno curata come il resto del centro.
La mattina dopo mi svegliai con una pesantezza generalizzata alla testa ma soprattutto nella zona della nuca e del collo.
Ero anche molto agitato come dopo la visione di film di azione e horror.
Non mi ricordavo assolutamente nulla di quello che avevo sognato ma ricordavo era qualcosa di assurdo e machiavellico al tempo stesso che mi aveva fatto rigirare nel letto in uno stato di dormiveglia misto all’incoscienza.
Una notte assolutamente traumatica in qualche verso.
Gli esami si susseguirono per tutta la giornata, alternando esami radiografici a quelli neurali e a quelli sotto sforzo.
Rimasi lì un’altra notte. Mi stavo per preparare ad andare a letto con il pensiero della notte prima e di quella strana sensazione che non mi aveva abbandonato per tutta la giornata, quando il dottore interruppe i miei intenti facendosi annunciare alla porta dal classico colpo di nocche sulla porta.
“Scusa se ti disturbo a quest’ora, ma ho qualcosa da farti provare.”
Una parte di me fu presa dal panico e un’altra parte invece era favorevole alla prova. La faccia del dottore era agitata ma per l’eccitazione della riuscita e non per il voler nascondermi qualcosa di pericoloso.
“Ma di che si tratta?”
Presi del tempo mentre dentro di me sentivo queste due forze in lotta battersi per avere la meglio. Era strano a dire il vero perché era come se io fossi un semplice spettatore delle loro scelte, mi sentivo quasi estraneo.
“Un nuovo composto enzimatico che penso possa essere utile al tuo caso.”
Senza facessi nulla, la lotta interna era ancora in atto, mi sollevò una manica e mi appoggiò un piccolo strumento sulla spalla, spinse un pulsante e sentii una flebile sensazione di nanospilli che mi sforacchiavano.
Quando tolse lo strumento non c’era sangue e nessun arrossamento della pelle.
La mia lotta interiore si era placata e dopo aver salutato il dottore mi misi a letto.

Il maggiore era ancora nel suo ufficio questa volta dentro Struttura che guardava un punto imprecisato della parete di roccia perfettamente sferica e illuminata a giorno che li avvolgeva nella profondità della terra, quando il suo interfono suonò.
“Dottore mi dica pure.”
La voce del dottore era abbastanza eccitata.
“Sembra che l’enzima H3jRC1 sia usabile in maniera abbastanza stabile sul ragazzo, ma non su lunghi periodi. Proseguirò i testa anche sulle altre due release candidate che avevo sviluppato per cercare di ottenere più dati possibili. Ora vado da lui a testarlo.”
“Perfetto dottore e speriamo che funzioni. Solo una domanda, c’è Stratego molto lento da qualche ora. Ci sono problemi?”
“No purtroppo è che visto che sta assolvendo a molti compiti del Centro in automatico da giorni, non c’è molto tempo per la manutenzione ordinaria. Al momento è ancora nei limiti di operatività richiesti.”
La chiamata si concluse e il Maggiore ritornò a guardare il suo punto nella parte sferica ma questa volta più soddisfatto.