Cosa ne penso del Referendum Costituzionale?

Voterò NO al referendum Costituzionale perché anche se sono d’accordo su alcune cose, non ha senso approvare un cambiamento che contiene anche delle porcate immani.

Sarebbe un po’ come continuare a dire che Mussolini ha fatto anche cose buone, cercando quindi di ignorare le leggi razziali, i pestaggi degli squadristi e tutti i morti che ha portato, non solo la guerra.

In questo modo non si fa altro che dare un fianco alla rinascita di certe ideologie. Applicando quanto esposto al referendum capiamo subito che votando SI non si farebbe altro che creare i presupposti per far passare in futuro sempre più riforme che portandoci grandi cambiamenti e disagi porterebbero solo marginali miglioramenti. No mi spiace ma deve funzionare al contrario.

Con queste poche righe ho riassunto il mio pensiero e il seguito mi serve perché vorrei ribadire un concetto che nella testa degli italiani ormai sembra essere dimenticato, la mediazione delle parti nel raggiungimento di un compromesso.

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La prendo un po’ larga, ma ad un certo punto della nostra storia repubblicana stavamo veramente per fare un “Compromesso Storico” che avrebbe portato il mondo in una nuova era di mediazione e rapporti internazionali, poi è arrivato il rapimento e successivo omicidio Moro (se vi interessa una delle tante ricostruzioni). Come si dice in questo caso, il resto è storia. Purtroppo.

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Come tutti dovremmo sapere il sistema politico italiano è ridondante tra Camera e Senato e questo è stato voluto per evitare la rinascita di estremismi e dare il modo alle minoranze di mediare e ottenere risultati senza essere quindi discriminati. Il sistema ha quasi sempre funzionato, sebbene non in modo perfetto, fino ai primi anni ’90 dove la classe politica è pressoché crollata nel giro di quel decennio, passando da persone formate come politici che guardavano anche ad un risultato per il bene comune, a personalità che quando va bene ora sono assolutamente impreparate e che non accettano compromessi di nessun tipo perché credono di avere la verità nelle sole loro mani e quando va male invece partono battaglie della Magistratura per tentare di “chiarire” certi fatti.

Se con questo referendum la riforma costituzionale passerà assieme all’italicum, l’ago della bilancia sarà definitivamente spostato da una parte o dall’altra e le criticità anziché appianarsi si apriranno sempre di più, così nel giro di un decennio ci ritroveremo con un nuovo regime estremista e menefreghista del bene comune.

Non si tratta di buttare a casa Renzi o di togliere qualche stipendio a parlamentari, si tratta di mantenere l’Italia un paese democratico e civile come lo volevano i nostri padri costituzionali che hanno provato sulla loro pelle cosa volesse dire una guerra in casa nostra.

Se alla fine si vuole mettere mano alla Costituzione lo si può benissimo fare, per ottimizzare certe cose e renderle più attuali, ma non certo per snaturarla nel suo essere come si intende fare anche ora.